Preparatevi a immergervi nell’affascinante mondo di Elsa Schiaparelli, una figura rivoluzionaria che ha plasmato l’industria della moda con la sua genialità, la sua audacia e il suo inconfondibile stile. Scoprirete la vita avventurosa di questa donna straordinaria, le sue invenzioni visionarie e le curiosità che l’hanno resa un’icona senza tempo.
Dall’Intellettuale alla Creatrice di Moda
Nata il 10 settembre 1890 a Roma, Elsa Schiaparelli proveniva da una famiglia di intellettuali. Dopo aver sperimentato la filosofia e la poesia, la sua vita prese una svolta quando fu mandata in un convento svizzero per sopprimere le sue aspirazioni creative. Ma Elsa non poteva essere contenuta; il suo spirito ribelle la spinse a scappare dal convento e intraprendere un viaggio verso Londra nel 1913. Qui, incontrò il teosofo William de Wendt de Kerlor, iniziando una nuova fase della sua vita.
Rivoluzione nella Maglieria e l’Inizio di Schiaparelli – Pour le sport
A Parigi negli anni ’30, Elsa Schiaparelli fece una scoperta che avrebbe cambiato la moda per sempre: la maglia. Creò pullover con motivi trompe-l’oeil, unendo design e inganno ottico in un modo mai visto prima. Questi capolavori furono esportati negli Stati Uniti, lanciando la sua prima attività, Schiaparelli – Pour le sport. La collezione divenne un’icona, promossa addirittura sulla copertina di Vogue America nel 1928, segnando l’inizio del suo cammino nella moda di lusso.
Il Rosa Shocking e il Surrealismo
Nel 1936, Elsa Schiaparelli segno un passo importante nel mondo della moda introducendo il “rosa shocking”, una tonalità audace e vibrante che, sin dai suoi primi passi, sfidava ogni convenzione. Questa innovazione cromatica rivoluzionaria non fu solo un successo di mercato ma divenne una vera e propria icona di stile, un simbolo dell’indomabile creatività di Schiaparelli.
Il “rosa shocking” divenne popolare quando venne indossato da Marilyn Monroe nel film “Gli uomini preferiscono le bionde”. L’attrice iconica indossò il colore con una grazia senza tempo, contribuendo a rendere il rosa shocking uno degli elementi distintivi della moda del XX secolo.
La storia di questo colore eccezionale non si fermò agli abiti. Nel 1937, Elsa Schiaparelli decise di ampliare il suo regno creativo e lanciò il profumo “Shocking de Schiaparelli”. La boccetta del profumo, un capolavoro progettato dalla pittrice Leonor Fini, era un’opera d’arte in sé, raffigurante un busto femminile dalle curve ispirate alle icone cinematografiche Mae West e Marilyn Monroe.
L’incontro con Salvador Dalì
La genialità di Schiaparelli raggiunse l’apice con la sua collaborazione con Salvador Dalì. Questa partnership portò alla creazione di capolavori straordinari, tra cui l’abito a cassetti, l’abito a scheletro e il cappello-scarpa. L’abito a cassetti, ispirato alla Venere di Milo, presentava tasche a cassetto che simboleggiavano la complessità della personalità femminile. Questo capo non era solo moda; era una dichiarazione psicologica e artistica che trasformò l’abbigliamento in un mezzo di espressione profonda.
L’abito a scheletro, parte della collezione del 1938, incarnava la fusione tra arte e moda. Realizzato in crêpe di cotone nero, il vestito presentava uno scheletro trapuntato sia sul busto che sulla gonna, trasformando l’indossabile in un’opera d’arte vivente.
Il cappello a forma di scarpa rovesciata, al contrario, era un esempio dell’umorismo e della visione unica di Elsa. Questo straordinario accessorio era ispirato a una décolleté appoggiata sulla spalla di Gala, moglie di Salvador Dalì. La scelta di modellare il cappello come una scarpa rovesciata, sfidando la gravità e le aspettative, incarnava la leggerezza e la creatività sfrenata di Schiaparelli.
Questi pezzi unici hanno contribuito a definire Schiaparelli come un’artista rivoluzionaria nel mondo della haute couture.
Elsa Schiaparelli e Coco Chanel
Nel vivace mondo della moda, la rivalità spesso agisce come l’elemento segreto che alimenta la creatività e stimola l’innovazione. Elsa Schiaparelli non sfuggì a questa dinamica, trovando in Coco Chanel una contendente di rilievo.
Queste due icone, entrambe influenti nel periodo tra le due guerre, incarnavano approcci alla moda radicalmente distinti. Mentre Coco Chanel abbracciava l’eleganza classica e sobria, Schiaparelli osava, sperimentava e abbracciava la stravaganza. La loro rivalità non si limitava agli stili contrastanti, ma rifletteva anche le tensioni culturali dell’epoca.
Coco Chanel, famosa per il suo stile minimalista, considerava Schiaparelli un’affronto ai canoni tradizionali della moda. La sua etichetta dispregiativa di “l’italiana” era permeata di pregiudizi culturali, dato che entrambe le donne provenivano da origini diverse: Chanel da francese e Schiaparelli da italiana. Questo termine, usato con un velo di disprezzo, cercava di sminuire l’importanza di Schiaparelli nel panorama della moda parigina.
Elsa Schiaparelli, tuttavia, non si lasciò intimidire dalle frecciatine di Chanel. Al contrario, abbracciò con fierezza la sua identità italiana, trasformando ciò che poteva essere un insulto in un punto di forza. La sua risposta a questa provocazione fu un’esplosione di creatività ancora più intensa, portando a una serie di innovazioni che avrebbero contribuito a definire il suo status di icona ribelle.
In un’epoca in cui la moda era più di un semplice guardaroba, questa rivalità aggiunse un capitolo affascinante alla narrazione della moda, confermando che le sfide e le tensioni spesso generano le creazioni più straordinarie.
Grazie Cecilia per questi articoli. Li trovo bellissimi, ricchi di curiosità interessanti.
Ti ringrazio💓sono felice che ti siano piaciuti. Cecilia