Il periodo delle vacanze si è ormai concluso da qualche tempo, anche se ti augurerei di essere ancora lì, nel luogo che ti ha rubato il cuore.
Quello che mi piace più fare in vacanza è indubbiamente osservare i colori, le forme, e poi sentire i profumi, gli odori, tutto ciò che è tipico di un posto.
Hai mai realmente fatto caso a questi aspetti nella tua vacanza? Se non ci hai fatto caso consciamente, non preoccuparti, i tuoi occhi e il tuo cervello lo hanno fatto per te.
LA MEMORIA EMOTIVA DEL COLORE
E’ proprio cosi: ogni emozione positiva che il tuo corpo ha vissuto è stata recepita e impressa nella tua memoria inconscia grazie al colore. Questo, ahimè, accade anche per gli eventi recepiti come particolarmente negativi.
Immagazziniamo quindi una serie di informazioni positive e negative legate al colore, che formano quella che mi piace chiamare la nostra “identità cromatica”.
La nostra memoria è indubbiamente una macchina potentissima, che ci difende il più possibile dal malessere ricercando sempre il benessere, per preservarci ed evitarci di soffrire e di stressarci.
Come ti dicevo nel primo articolo della rubrica, il colore è un vero e proprio linguaggio che possiamo cambiare in base alle nostre esigenze e alle nostre voglie, eppure la nostra memoria ci riporta sempre lì, ai colori emozionali.
IL COLORE È UNA QUESTIONE SOGGETTIVA
Questo ti sta facendo capire che la famosa simbologia del colore, ossia ciò che convenzionalmente il colore dovrebbe significare, le sensazioni che dovrebbe provocare, il significato che ogni colore dovrebbe assumere, sia opinabile e variabile da persona a persona, mi spiego meglio.
Pensiamo al colore Rosso.
Per simbologia il colore rosso è il colore della forza, della passione, dell’attenzione legata al pericolo, dell’energia, solo per dirne alcune.
Ma a te che sensazione dà?
Ti energizza, ti mette agitazione? Ti piace o non ti piace? Lo reputi uno dei tuoi colori must have o ne fai volentieri a meno?
Ecco, quando le risposte sono perlopiù al negativo è perché non hai collezionato ricordi particolarmente felici legati al quel colore; indicativamente potresti essere influenzatæ dal colore rosso e dalla sua simbologia per circa 15 minuti dopodiché sarà la tua soggettività a farla da padrone.
Inoltre, anche la visione del colore stesso viene percepita diversamente in base alla “genetica” del nostro occhio e al genere di nascita personale: uomo e donna fin dalla preistoria, a causa di adattamento e sopravvivenza, hanno sviluppato una percezione e ricezione del colore differente.
Possiamo quindi dire che le nostre sensazioni legate al colore siano spesso dissociate dal contesto ma si legano maggiormente al nostro sentire.
COLORE SU BIANCO: DA RICORDI A NUANCES
Il bello è che finalmente c’è un metodo per mettere “colore su bianco”, come mi piace dire, tutto questo processo mentale, al positivo e al negativo. Anche se solitamente tendo a elaborare questo tipo di consulenza basandomi maggiormente sui ricordi felici così da modulare il pensiero quanto più possibile al positivo, per apprezzare ogni volta ciò che di bello abbiamo vissuto.
Si tratta del test RAH colours, la sua ideatrice è la talentuosa Andreea Raluca Hartea, specializzata in Arti Visive alla Naba e in psicologia Analogica ed Ipnosi Dinamica al CID_CNV di Milano.
Spero che anche questo articolo su PrettyPsycoThings ti abbia dato da riflettere e ti abbia dato i giusti spunti per capire il perché delle tue scelte cromatiche ripetute e dei tuoi colpi di fulmine davanti ad un colore!
Però ora mi sono incuriosita: che sensazione ti dà il rosso? Scrivimelo nei commenti👇🏼
Alla prossima! LC
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